Sono tendenzialmente pigro , cerco di rimandare all' infinito le cose , anche il metter in ordine nei box , ma alla fine quando sotto a mucchi di giacche , guanti spaiati e caschi alla rinfusa scompaiono moto intere, bisogna rimboccarsi le maniche e sistemare tutto , le giacche le appendo al soffitto , dove una volta ci attaccavano i salami a stagionare, e piano piano le moto cominciano a riaffiorare, si sistemano i caschi sulle mensole , si accoppiano i guanti, si spolverano le moto e in una mezza giornata , lavorando di buona lena , tutto torna ad avere un senso. Ma dove letteralmente mi perdo, è nel porticato dove c' è il mucchio del ruffo , pezzi di moto, motorini motorette e motorazzi stipati alla cazzo in quell' ordine generico casuale quantistico chiamato caos. Ho sempre paura ad affrontarlo, temo che mi inghiotta come un buco nero dal quale non ne uscirei più. Qui le cose si fanno complesse non perchè sia impossibile riordinare il tutto , ma perchè ogni oggetto che sposto o semplicemente sfioro mi trasmette ricordi ed emozioni, e cado in trance rivivendo a tratti episodi di vita vissuta , passata e spesso rimossa e dimenticata , oltre a miniera di ricambi improvvisati, forse la vera funzione del mucchio del ruffo è questa.. una sorta di pendrive della mia memoria che dato che lo scrivente si avvicina ai 50 anni comincia a perdere qualche colpo !
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